Il mal di montagna può colpire quando si sale oltre i 3000 metri di altitudine. Il fattore scatenante è legato alla diminuzione di ossigeno dovuta alla rarefazione dell’aria. Solitamente in questi casi il corpo umano compensa gli squilibri aumentando la frequenza del respiro e del battito cardiaco. A volte salendo in quota molto repentinamente il corpo non è in grado di compensare con una adeguata acclimatazione. In questi casi possono insorgere i sintomi del mal di montagna come: vertigini, nausea e cefalea. Per un corretto acclimatamento è sconsigliato di superare i 300 metri di dislivello oltre i 3000 metri di quota per ogni giorno di ascensione. Per facilitare il metabolismo è consigliata una dieta povera di grassi e proteine e ricca di carboidrati. Nel bere si potrà far uso di molta acqua e liquidi ricchi di sali minerali. Sconsigliati alcolici, sonniferi e sigarette!